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Gestione da parte delle autorità comunali: Convenzione Monte San Giorgio

I primi 2 anni di gestione transnazionale hanno confermato sul lato italiano, l’efficacia della Convenzione MSG (convenzione) che si è deciso di riproporre dotandola di uno Statuto.
La Convenzione MSG è stata quindi risottoscritta nel 2012, individuando la Comunità Montana del Piambello come nuovo capofila in possesso di una struttura capace di garantire coordinamento.
La struttura proposta è identica a quella che ha portato avanti con successo la candidatura, con una maggiore elasticità e agilità dal punto di vista tecnico-amministrativo.
La Convenzione, come risulta dall’allegato documento, ha le seguenti finalità:

  • tutelare, proteggere, valorizzare e divulgare quanto costituisce il patrimonio culturale/scientifico dello stesso, anche attraverso un continuo e proficuo rapporto con la Fondazione del Monte San Giorgio (CH).
  • realizzare attività dirette alla tutela, protezione, valorizzazione e divulgazione del patrimonio culturale, scientifico e naturale del Monte San Giorgio attraverso una serie di linee di azione indicate nella Convenzione e d’intesa anche con la Fondazione del Monte San Giorgio (CH)

La convenzione è gestita da una Commissione per la programmazione e la gestione del sito UNESCO del Monte San Giorgio (Commissione) composta dai rappresentanti dei 6 Enti sottoscrittori i quali il loro interno eleggono un Presidente. Alla Commissione spetta l’assunzione di tutte le decisioni relative alla programmazione e gestione del Sito.
Per attuare le proprie decisioni la Convenzione si avvale del seguente personale:

  • di un direttore della gestione (Site Manager), cui compete l’organizzazione delle attività della convenzione allo scopo di perseguire le finalità della stessa;
  • di una commissione scientifica nazionale (CSI), nominata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT), cui compete la cura e lo sviluppo delle azioni di carattere scientifico tendenti alla valorizzazione del Sito.

Attuali membri della Convenzione

  • Paolo Sartorio, Presidente e delegato al Comitato Strategico Transnazionale, in rappresentanza della Comunità Montana del Piambello
  • Leslie Mulas, Membro, Sindaco, in rappresentanza del Comune di Besano
  • Debora Lonardi, Membro, Consigliere delegato, in rappresentanza del Comune di Clivio
  • Jenny Santi, Membro, Sindaco, in rappresentanza del Comune di Porto Ceresio
  • Maurizio Zanuso, Membro e delegato al Comitato Strategico Transnazionale, Sindaco, in rappresentanza del Comune di Saltrio
  • Emanuele Maritan, Membro, Assessore delegato, in rappresentanza del Comune di Viggiù

 

Site Manager è l’architetto Alberto Marchi.

Gestione Statale

Lo Stato opera nelle aree sottoposte a vincolo, attraverso l’azione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, ufficio periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBACT), che mette a disposizione personale altamente qualificato con il compito di monitoraggio e controllo sul patrimonio paleontologico, soprattutto riguardo al rischio di danneggiamento e di perdita dei beni. La Soprintendenza svolge, insieme con la Guardia di Finanza e le altre autorità designate, anche un’azione di monitoraggio rispetto al possibile traffico illecito dei beni. Infatti, si riafferma come in Italia la legislazione vigente disponga che [Codice dei beni culturali e del paesaggio, art. 10, comma 4, lettera a)] tutte le cose appartengono alla categoria dei beni culturali, “da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o su fondali marini, appartengono allo Stato” (Codice dei beni culturali e del paesaggio, art. 91 comma ).
In particolare, “le cose che interessano la paleontologia…. “ fanno parte del patrimonio culturale e come tali sono sottoposte al Codice medesimo, che stabilisce le forme di tutela e di controllo delle attività di ricerca e di scavo, esercitate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo. Lo stesso Ministero rilascia le concessioni di scavo dopo aver verificato i requisiti e le motivazioni dei richiedenti. La stessa legislazione regola la circolazione di detti beni sia in ambito nazionale che internazionale.

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