Viggiù (I)

Viggiù è un'amena località nel Nord-Est della provincia di Varese, più precisamente nella Valceresio, ai piedi del Monte Orsa. La sua storia inizia in tempi assai lontani: reperti di età romana ne sono testimonianza.
Dalle sue colline veniva estratta la famosa "Pietra di Viggiù", materiale da costruzione e da decorazione impiegata dai Picasass e da famiglie di artisti quali: gli Argenti, i Bottinelli, Butti, i Buzzi Leone, i Galli, i Giudici, i Longhi e i Piatti, che con la diffusione delle loro opere in tutto il mondo diedero fama a Viggiù di "Terra d'Artisti".
Numerosi sono i tesori di Viggiù, fra i quali si ricorda il centro storico, unico nel suo genere caratterizzato dalle tipiche case a corte in cui trovavano spazio i laboratori degli scalpellini con gli ingressi ornati dagli artistici portali in pietra.
All'ingresso del paese il museo Enrico Butti raccoglie le opere dell'insigne scultore viggiutese, uno tra i massimi protagonisti della scultura italiana tra '800 e '900. Posta su una collina, all'interno di uno splendido parco la gipsoteca fu voluta dallo stesso Butti. Nel medesimo contesto si trovano la Casa-Studio dello scultore, ed il Museo Artisti viggiutesi del Novecento.
Nel cuore del paese Villa Borromeo, elegante edificio tardo-neoclassico, inserito in una graziosa cornice di verde, che la rende meta ideale per le escursioni quotidiane. Nel giardino hanno collocazione la scuderia oggi sede del museo dei Picasass e l'orangerie, adibita a sede del Museo Artisti viggiutesi dell'Ottocento.
Il Museo dei Picasass è una raccolta di tipo etno-antropologico dedicata alla storia della lavorazione della pietra di Viggiù. Si tratta di una delle poche testimonianze in ambito lombardo dell'attività di artisti e semplici artigiani attivi nei più importanti cantieri d'Italia e del mondo dal Trecento alla metà del secolo scorso. Allestita, con strumenti e materiali utilizzati dagli scalpellini, localmente detti "Picasass", nella scuderia di Villa Borromeo, edificio a pianta circolare che si sviluppa su due piani, con torretta, ornato con fregi ed eleganti teste di cavallo in terracotta.
Percorrendo le vie del paese, si possono visitare la Chiesa parrocchiale di Santo Stefano Protomartire con l'imponente campanile di Martino Longhi il Vecchio, e decorata da opere di Luigi Bottinelli, Guido Butti, Elia Vincenzo Buzzi ed altri, la Chiesa del Rosario arricchita da dipinti del pittore viggiutese Carlo Maria Giudici, la Chiesa di Santa Maria Nascente detta "della Madonnina" edificata nel 1718, e quella della Madonna della Croce con la facciata in chiaro stile bramantesco al cui interno un elegante altare esibisce lo splendore dell’arte dei viggiutesi che erano specializzati nella realizzazione di altari in marmi policromi.
Sul colle posto a sud dell'abitato, si può visitare la Chiesa di San Martino con l'elegante portale e la semplice struttura, mentre alla sommità del colle posto a nord, si trova la Chiesa dedicata a Sant'Elia con l’interno totalmente decorato ad affresco.
Tra le escursioni naturalistiche è possibile salire al Colle Sant'Elia, e al Massiccio del Monte Orsa-Pravello, passeggiando tra le intatte trincee della Linea Cadorna (fortificazioni militari risalenti al periodo della Prima Guerra Mondiale). Dalla cima dei monti, in una meravigliosa panoramica, si possono ammirare l'intera pianura padana, l'imponente catena delle Alpi, il Lago di Lugano e i numerosi laghi lombardi.
Nella frazione di Baraggia è possibile visitare la Chiesa San Giuseppe, con dipinti di Antonio Piatti, e la Chiesa di San Siro nel cui coro si possono ammirare affreschi cinquecenteschi.

Feste e manifestazioni
Tra le manifestazioni più caratteristiche il Palio dei Rioni che si svolge nel mese di giugno. Il palio vive ormai da diversi decenni e continua ad essere parte integrante della popolazione di Viggiù, Saltrio e Clivio. La celebrazione della Festa patronale di Santo Stefano, con bancarelle nelle vie del centro storico e spettacolo pirotecnico nella cornice della Valceresio, generalmente si tiene la seconda domenica del mese di luglio, anche se la cadenza da considerare sarebbe quella del 3 agosto. Il 3 agosto è il giorno nel quale si ricorda il ritrovamento delle ossa di Santo Stefano Protomartire che normalmente viene festeggiato il 26 dicembre. A Baraggia, il 17 gennaio, si tiene la tradizionale Festa patronale di S. Antonio Abate. In tale occasione si allestiscono bancarelle lungo via Indipendenza e vengono sfornati i tradizionali pani benedetti di S. Antonio. Immancabile il tradizionale falò. 

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