Suggested itineraries

A lato del prezioso tesoro di reperti fossiliferi, il Monte San Giorgio vanta su tutto il territorio diversi sentieri naturalistici e offerte di svago in mezzo alla natura. Questo territorio transnazionale è anche una delle regioni più genuine del Ticino, del Varesotto e di tutta la Regio Insubrica. Qui si conservano con fierezza tracce del passato quali la lavorazione della pietra di Saltrio e di Viggiù e del Marmo di Arzo, tradizioni legate al lavoro e alle opere di scalpellini, di scultori e di artisti attivi in tutta Europa nei secoli passati, ma anche numerose testimonianze religiose e gastronomiche: dal Museo della Civiltà contadina di Stabio e dalla raccolta etnografica di Porto Ceresio al Museo dei Picasass di Viggiù, dalla Pinacoteca Züst di Rancate alle esposizioni di arte sacra di Riva San Vitale e Meride, dal Museo Vincenzo Vela e la Casa Pessina di Ligornetto al Battistero romanico pure a Riva San Vitale, dalle cave di Arzo a quelle sotterranee di Viggiù fino ai Mulini di Clivio, dal Museo Butti sempre Viggiù alle opere militari della Linea Cadorna e ai numerosi monumenti di pregio della Montagna, dai grotti di Meride e Tremona alle trattorie di Porto Ceresio e Viggiù, dai formaggini di capra e di mucca, al pesce in carpione e ai vini del Monte San Giorgio. Numerose sono le manifestazioni a carattere tradizionale che sottolineano le peculiarità e il fascino del luogo, particolarmente ricco il calendario delle manifestazioni.
 
Il Monte San Giorgio ha da sempre la vocazione di montagna destinata alla fruizione escursionistica, alla visita culturale del patrimonio geo-paleontologico, naturalistico, culturale, storico e delle testimonianze dell’attività mineraria. L’approccio alla montagna è sempre stato di tipo pedestre. La vocazione principale del complesso Monte San Giorgio-Monte Pravello-Monte Orsa resterà anche in futuro quella escursionistica con una fruizione del delicato ambiente naturale e con la messa in rete dei patrimoni, tra cui:
 
  • i siti di scavo scientifico
  • la tradizione estrattiva dello scisto con relativa produzione di Saurolo
  • lo sfruttamento della pietra edile e ornamentale nelle cave
  • lo scavo di miniere di ogni sorta
  • l’utilizzo della roccia locale per la costruzione di edifici di pregio
  • la realizzazione di monumenti o opere di eccezionale bellezza
 
privilegiando anche il recupero di un passato legato alla produzione di opere sia di artisti attivi "in loco" (“Scuola dei Picasass”, ultime testimonianze di tipologie estrattive peculiari, ecc.) finalizzato anche all'utilizzo della pietra locale per interventi di restauro e di opere di fine artigianato artistico (altari, pavimenti, caminetti, balaustre, monumenti).